Qui la seconda parte del racconto
Scendo le scale , evitando con un sorriso imbarazzato un paio di cosce da favola, lunghe almeno due metri, che provano a bloccarmi. Finisco nella sala principale. Una bionda vestita da infermiera si avvolge al palo al centro, sotto gli sguardi
ammaliati arrapati di centinaia di giovanottoni , che improvvisamente si sentono male e necessitano di essere soccorsi. Ho fatto appena in tempo a notare la divisa, visto che dopo un paio di secondi la stessa finisce a terra, mostrando l'ennesimo corpo wow della serata.
Ad un tratto mi volto e vedo un sedere che mi suonava familiare. Sono due colline scure avvolte in un perizoma bianco... Ma certo, era uno di quelli che erano poggiati di sopra sugli sgabelli al bancone!
I miei occhi si trattengono sul bersaglio quel secondo di troppo da lasciare che lei se ne accorga, avvicinandosi. Mi sorride , salutandomi in inglese.
Ormai replico direttamente con un "ciao" , tanto capiscono.
E lei mi spiazza.
"Oh, ma sei italiano?Anche io vivo in Italia!"
...
Oh cazzo questa parla la mia lingua.
Ma che fa, lavora all'estero il fine settimana? Dopo la fuga di cervelli all'estero, adesso abbiamo la fuga dei sederi? Perchè la qualità deve sempre emigrare?
Mi dice il suo nome, che sinceramente non ricordo. Già non ricordo mai i nomi quando la gente mi si presenta in situazioni normali, figuriamoci se me lo dicono con una scollatura da capogiro a pochi centimetri.
Per non parlare di quello che c'era dietro.
Metto subito le mani avanti.
No, non nel senso che vorrei, intendo dire che le dico che devo sposarmi.
La sua risposta è immediata, si vede che ne ha conosciuti diversi di futuri sposi.
"eh, ma devi prendere un impegno più avanti, mica adesso..."
Ehm.
non è proprio così, baby.
Cerco di mantenere un minimo di distanze, qua si prendono il dito con tutta la mano, ed io devo rendere conto ad una persona, devo poterla guardare negli occhi quando torno.
Mentre le dico gentilmente che no, non è cosa, si avvicina anche una bionda. Era tipo una sua amica.
Oddio, mi viene in mente una canzone di Renato Zero. Quanti brutti pensieri.
Proprio mentre la sto per salutare , ecco che mi si avvicina all'orecchio e mi sussurra : "Dai, ti porto dove dico io... per X corone (e chi si ricorda quanto?) ti fffottto e te lo ssuucchio!"
E me lo dice sorridendo, come se fosse una fruttivendola che mi vuole vendere delle arance.
La guardo.
La riguardo.
Ma cosa mi aspettavo in questo posto? Un corteggiamento raffinato, qualcosa del tipo:
"Ciao...ti sto guardando da quando sei sceso dalle scale. So che non mi conosci, che pensi che io sia pazza, ma tu.... il tuo petto possente, il tuo sorriso...insomma è stato un colpo di fulmine!"
"Ascolti, sono lusingato, ma purtroppo sono gia' promesso ad un'altra..."
"Che donna fortunata..."
"Eh, già. però ci tengo a dirle che in condizioni normali non avrei mai rifiutato la sua conoscenza, lei è molto affascinante!"
"Tu mi lusinghi!"
"Sarebbe proprio inutile insistere?"
"purtroppo si. Posso vantarmene con i miei amici?"
"Certo, fai pure.Non fermo certo tutti quelli che passano."
"allora buona serata"
" a lei!"
E invece niente, anche lei allunga la manina per la tastata di verifica-pacco.
Due volte in una sera da due donne diverse è un record per me.
La saluto, stavolta definitivamente, e me ne vado a cercare i miei amici.
Chissà in che condizioni li troverò, avranno anche loro resistito alle sirene del posto? E se me li ritrovo nudi e ammanettati a qualche palo?
ne trovo un paio in una saletta un po' piu' piccola, in cui c'è un palco piccolo ma lungo, con due pali.
Si stanno esibendo due ragazze. Sono ballerine.
Lo dico perchè, a quanto ho capito, qui ci sono quelle che la danno e quelle che te la fanno solo annusare.
Le ballerine appartengono a quest'ultima categoria.
sono liberi alcuni sgabelli sotto al palco, li occupiamo.
Ecco, finalmente un po' di relax. Un metro sopra di me una stupenda fanciulla volteggia e danza. di solito quando mi capita di vedere le ballerine di Amici cambio subito canale, stavolta insieme sono molto piu' interessato. Mi sento come in quei film americani, in cui la gente parla seduta mentre guarda questa che si esibisce. Mi mancava solo il whisky.
Ad un certo punto finisce la canzone e l'esibizione, ed arriva LEI.
Mammamia.
Avrà intorno ai 25 anni , è castana con gli occhi chiari. Indossa un vestito colorato. E' leggermente truccata, forse un po' troppo. Nel senso che acqua e sapone sarebbe ancora meglio. Vabbe' so gusti.
Inizia a ballare e d'un tratto tutti gli occhi sono su di lei.
Roba che l'altra ballerina, che pure era un femminone esaggerato, c'era rimasta male perchè nessuno se la filava. La divina si muove attorno al palo e i maschi presenti in sala seguono ogni suo movimento con lo sguardo. Il vestito vola subito via. Ad un certo punto mi viene lo sfizio di mettere una banconota da qualche parte , come appunto fanno nei film. Mammamia che trasgressione , eh?
Ok, quanto prendo? Sopra i venti euro non esiste , mo' non esageriamo. Con le corone non mi fido, magari è troppo o è troppo poco, non ho ancora capito.
ora non è il momento di mettersi a fare i conti per il cambio. C'è una cinque euro che sembra essere lì apposta. Lo faccio, ho deciso.
...
Pero' come si fa? Cioè , la chiami o le fai segno?
alla fine la guardo e lei nota che ho la banconota piegata nella mano,in vista.
Mi si avvicina sorridendo.
Non ho tanta scelta su dove infilarla, visto che è rimasto solo lo slip.
Ovviamente, visto che sono un signore, mi limito ad infilarla sulla cordicina o come si chiama, di lato.
Lei mi sorride, mi si avvicina e mi da un bacio.
Sulla guancia.
poi mi dice all'orecchio "Thank youuuu!"
Resto lì come un ebete.
Mi avvicino al suo orecchio, non sapendo cosa dire di appropriato.
Avrei potuto dire qualcosa tipo "You are a great dancer!" , che è un complimento che magari non le fanno in molti . qui saranno piu' pratici. Una cosa del genere secondo me le avrebbe fatto piacere.
Avrei potuto essere un po' banalotto e dirle "you are very beautiful!"
tutto , ma non quello che le ho detto:
"You welcome!"
Hai visto, so l'inglese?
...
bah.
Vabè lo spettacolo finisce , partono gli applausi di tutti i presenti.
Ci guardiamo in faccia tra di noi, diamo un'occhiata all'orologio.
E' ora di andare. Ci avviamo verso l'uscita , che tanto mentre ci avviamo, tra una sosta e l'altra passerà almeno mezz'ora. Tra una bruna tutta come mamma l'ha fatta seduta su di un tavolino che mostra le sue pudenda ad una congregazione di ginecologi seduti tutt'intorno alle sue gambe aperte ed una riccia che mmm è riccia anche lì,
arriviamo al guardaroba , prendiamo i cappotti e partono i commenti di rito.
Non fa freddo, per strada ci si avvicina un nuomo di colore.
E' davvero tardi, la strada è deserta. Lui ha le mani in tasca. Potrebbe impugnare una qualsiasi arma.
Ci fissa , ci punta.
Sta venendo proprio verso di noi.
Estrae le mani dal giubbino, e ci porge un depliant.
E' il nostro amico "freeeeeeboc**ino!!!" che ci propone per l'ennesima volta di entrare nel locale che diceva lui, dove sembra ti accolgano con generosità. Lo salutiamo sorridendo , ma rifiutando l'offerta - spero se ne farà una ragione -e ci avviamo verso la fermata del tram.
C'è la luna, domani potrebbe essere una bella giornata.
Come bilancio della serata ho in attivo due palpate ricevute ed un bacio da una superfiga.
E posso tornare a casa senza sentirmi troppo in colpa, soprattutto.
E , credetemi, in un momento di follia devo aver pensato qualcosa del tipo "non voglio piu' vedere patata per un bel po'!"
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