venerdì 31 agosto 2012

La pagina fb di Scoopy è online

(e non dite sticassi ;P )

Ok, son riuscito a creare la pagina di Scoopy su facebook.
Chi di voi è iscritto e vuole inserirsi tra i lettori cliccando su "mi piace" la trova inserendo nel motore di ricerca delle pagine la dicitura " Scoopy - Avventure di uno scopettino " .

Vediamo un po' come va ;)



Scoopy on fb


Dopo un po' di pausa torna Scoopy... trovate una nuova striscia QUI .Per i nuovi lettori, che non credo lo conoscano, si tratta di un ehm personaggio un po' particolare alle cui avventure è dedicato un piccolo blog. Sto pensando di creare una pagina fb ,con i link , così per sfizio....per vedere con uno strumento di diffusione maggiore se e quanto piace.Non so per quanto tempo, magari la creo poi vediamo come va...al massimo la richiudo... quanti di voi sarebbero disposti a diventarne seguaci ? ;P

giovedì 30 agosto 2012

Recensori da tavola

Una volta , quando avevi fame e non ti andava di mangiare a casa , oppure semplicemente avevi una bella donna per le mani e volevi portarla a cena fuori , chiedevi consigli a qualche conoscente sull'esistenza di qualche localino carino dove si mangiasse bene  e magari spendesse poco.

Poi , poteva andarti bene o potevi prendere un pacco enorme , la pasta poteva essere scotta o il conto salato , ma alla fine te la prendevi con l'amico consigliere e la volta successiva magari ti butti nel primo posto che trovi , chè magari ti va di culo.

Oggi no. Oggi, al tempo di internet , le nostre abitudini sono cambiate.
Oggi esistono i siti specializzati con le recensioni , che descrivono i ristoranti nei minimi particolari.
Roba che devi solo andare lì e mangiare.
O almeno , è così sulla carta.
La realtà è molto più dura. Fermo restando che si dovrebbe sempre pensare qualcosa tipo " i gusti soggusti!" , sia quando si legge che quando si scrive (soprattutto dovrebbe pensarlo chi commenta) il meccanismo presenta diversi punti deboli.

Allora, iniziamo col dire che uno che ha un locale potrebbe avere la perfida idea di farsi una autorecensione, iscrivendosi al sito specializzato con un nick del tipo Golosone75 , e rilasciare il suo commento. Ora, questi commentatori si sgamano subito , primo perchè di solito lasciano questo primo e unico commento, secondo perchè si fanno prendere la mano ed utilizzano un tono eccessivamente entusiastico, roba che nemmeno io se mi porti dal miglior porchettaro del mondo.

Qualcosa tipo "In una elegante cornice raffinata abbiamo trovato questo locale intimo ideale per coppie , il cibo era delizioso, le pietanze servite in maniera impeccabile.... (..) ed il tutto a prezzi assolutamente ragionevoli!"
e poi chiudono con un "Ci tornerò sicuramente!"

Ora, vabè che vuoi giocare sporco, in fondo così ti fai pubblicità , però cavolo almeno falla bene, sii credibile...già mi snaturi il sito, distorcendone la funzione a tuo uso e consumo, almeno cerca di essere obbiettivo e fammi sapere che mi aspetta se vengo da te...

Però va detto che la maggior parte dei commentatori è fatta di veri clienti, piccoli esperti che si sentono il critico di Rattatoille , che amano infondere il loro giudizio quasi fosse la Parola.
C'è anche gente ok , alla mano , che scrive "Siamo stati ieri a cena, buona la pizza, anche gli antipasti, un po' caro il vino ma nel complesso ok!" , ma buona parte dei commentatori si esalta in fronzoli del tipo "le tovaglie erano in stile trattoria" o altre cose che a te non fregano nulla, perchè sei in macchina e devi scegliere all'ultimo. Ah , non ve l' ho detto: Il mio odio per sti cosi nasce dal fatto che la mia donna da quando ha scoperto sti siti non vuole più andare all'avventura, ma prendere pacchi su consiglio. Io mi butterei nella prima trattoria che trovo lungo la strada - sacrilegio - ed invece vai di chilometri avanti ed indietro per arrivare al ristorante con più commenti positivi (che potrebbe pure essere quello con più amici commentatori, no?)

In realtà questo fatto dei commenti è pure pericoloso , perchè il primo tizio antipaticopolemico puo' sfogarsi facendo il criticone, dicendo che il locale è sporco, che sono lenti, che la roba fa schifo... insomma è uno strumento che andrebbe usato con maggiore coscienza , dato che puo' influenzare molte persone , almeno tra i dubbiosi.
C'è gente che aspetta di subire un torto, anche piccolissimo, per attuare la minaccia al cameriere : "Sa, io recensisco sul sito le cene che faccio, mi sa anche questa..."
Ed il cameriere "Si, signora, lo conosciamo bene quel sito.... tutti noi, qui..."

martedì 28 agosto 2012

Un altro trappolone , stavolta burraco (so)

Ieri tutti erano in terrazza , seduti al tavolo , mentre io mi accingevo a prendere il pc per scrivere un po' delle mie puttanate. Ad un certo punto sento che mi chiamano,cercano, invitano , quindi prima di essere tacciato di asocialità mi precipito fuori , il tempo di trovare l'alimentatore per la batteria.
Arrivo e trovo il quasisuocero impegnato a mischiare un mazzone di carte francesi , mentre prendo possesso di un tavolino che si trova discretamente un po' ai lati, chiedendo dove fosse una presa per la corrente.
Ricevendo risposta negativa confido nella carica accumulata, ma con circa 21 minuti ci faccio ben poco.
E non potevo nemmeno tornare dentro , chè ormai ero lì.

Mentre mi arrovello per cercare una soluzione per sviare ( la prima idea era simulare un malore, magari un mal di pancia con fitte improvvise, ma lui è medico , quindi avrei dovuto essere piuttosto convincente) sento qualche frase tipo "eh ma siamo in tre, ci vorrebbe un altro giocatore!" . La frase viene ripetuta, nel corso del minuto successivo, almeno altre due volte , mentre io analizzo le vie di fuga , proprio tutte, compreso il salto nel vuoto che saranno al massimo tre metri , il principe di Persia ci riusciva.

Alla fine quella *°°ç*ç*cca del Cagnaccio mi fa' l'esplicita proposta, "Dai, Gegge , vieni a giocare con noi così siamo quattro!"

A nulla valsero le mie , pur logiche e coerenti scuse ( Ma non so giocare, non conosco il regolamento, vi sarei solo d'impiccio!) ma loro, senza nessuna pietà , continuarono con l'invito , adducendo qualcosa inerente alle mie capacità di apprendimento ed al fatto che se non iniziavo non imparavo mai.
Magari loro avevano utilizzato il congiuntivo , ma il succo era quello.

alla fine mi ritrovo lì , in uno dei miei peggiori incubi.

Il burraco è uno di quei giochi che si puo' giocare anche a coppia. E' tipo Scala 40 , ma diverso.
Altrimenti sarebbe stato Scala 40, direte voi , miei sagaci lettori.

Iniziano con la spiegazione , tutta teoria e niente pratica, senza nemmeno mostrare qualche carta.
Mentre inizia lo spiegone io me ne parto verso il mio mondo interiore, preparando mentalmente un paio di post, rivivendo qualche avvenimento passato recente e meno recente , valutando scelte future.
Insomma avevo attivato il pilota automatico , di cui in tanti post vi ho parlato.

torno nel mio corpo proprio nel momento in cui sento dire : "Ok, allora hai capito? Iniziamo?"

Si fanno le coppie, non seguendo assolutamente alcun criterio di equilibrio , e capito con il Cagnaccio che scopro con orrore essere anche lei una novizia, mentre la coppia antagonista avrà esperienza da vendere.
Di solito quando giochiamo a qualcosa sale in noi potente l'agonismo, per esempio a Monopoli abbiam fatto piangere coppie e coppie di amici e di bambini , però qui era una mission impossible. Soprattutto se uno dei due invece di imparare le regole stava pensando a cosa prendere domani per colazione.

Inizia il partitone, gli altri prendono carte, scartano, si aggiustano le carte in mano. Poi mi guardano.
Suppongo tocchi a me.
Avrei dovuto ascoltare , ora che faccio?
Facile: prendo una carta, presa. Ora devo scartarne una.
Sto per scartare un DUE , che mi dicono però sia tipo un jolly in questo gioco, ed io "ah, si è vero ehehehhe"
Ehm

vabbè , ora senza farvi tutta la cronaca della partita, è stata una tragedia. Per non parlare poi del sistema di conteggio dei punti, non si capisce niente serve una laurea in matematica.

Ok, burraco, senti ci rivediamo quando divento vecchio e saggio.
Fino ad allora, buona vita!



lunedì 27 agosto 2012

programmoni televisivi imperdibili #1 TEEN CRIBS

Ogni tanto , quando ho voglia di sentirmi ggiovane , guardo un po' di Mtv.
Da qualche anno non trasmettono solo video o classifiche di video, con quei tizi esaltati dal fatto di essere capaci di contare da 10 a 1 , ma anche trasmissioni brevi importate penso dall'America , con giovinazzi americani che ci mostrano il modello di vita americano. Il fatto è che ultimamente mi sono accorto dell'esistenza di un programma molto particolare, di cui mi accingo a parlarvi in questo post.

TEEN CRIBS

Se non lo avete mai visto ve lo riassumo in poche parole: Prendete una super villa in cui abita almeno un teenager , fategli fare da cicerone tra le vasche da bagno per sei persone e i grill per fare la braciata , ed il programma è fatto.
Sembra sia lo show più seguito in assoluto dai topi di appartamento, che in questo modo possono documentarsi efficacemente sulla planimetria delle case , sui loro punti di accesso (pensate che in una puntata un giovincello mostrava il tunnel segreto stile latitante che si era fatto costruire, quando gli andava di uscire di casa senza passare per la cucina , un cunicolo stretto stretto come nei film, roba da claustrofobia. Sono diversi i ladri che hanno inviato email alla redazione per chiedere chiarimenti riguardo al diametro dello stesso.)

Lo show inizia con il giovine sedicenne o con la giovine quindicenne ricca sfondata di turno, che apre la porta alla telecamera e si presenta, qualcosa tipo "Hi, sono Mary , this is my little house. Oh oh oh! Nice to meet you! Follow me! "  segue carrellata di foto della sua infanzia , di suo padre , di solito un imprenditore di zona che ha colto al volo qualche opportunità offerta dalla terra delle opportunità , che poi viene intervistato e spiega quali sono i suoi valori , nei quali ovviamente primeggia la famiglia . Poi tocca alla signora di casa, che sembra appena uscita dal parrucchiere , che sorride ed invita la troupe ad accomodarsi, prima di abbracciare la figlia. a questo punto , una volta mostrata la famiglia del castello bianco - che mulino sarebbe troppo proletario - inizia il vero tour dei locali. In un mondo nel quale buona parte della popolazione si sta rassegnando a vivere in un monolocale o se ti va bene qualche metro quadro in più , ecco che la telecamera percorre scale e corridoi , per vedere la cameretta della ragazza , tanto ricca che dentro non c'è il poster degli attori di Beverly Hills ma c'è Dylan direttamente attaccato al muro (domani tocca a Brendon) , mentre lei mostra orgogliosa le sue foto di quando faceva la cheer leader. Che poi , con tutto il rispetto, le c.l. nei telefilm son sempre strafighe , questa è normalissima per non dire di medio basso livello, come avranno fatto ad accettarla? viene da pensar male...

Una volta visti i locali essenziali della casa, cucina , camera da letto, quarto bagno e salotto, arriva il momento più trash di tutti: Di solito in queste case c'è almeno una stanza dei divertimenti , dove si puo' stare a non fare un casso, giocare ai videogiochi , a biliardo , comodamente seduti su poltrone ortopediche che ti massaggiano gli alluci. Ed ecco il momento di tristezza assoluta: Improvvisamente sullo schermo appaiono 4\5 ragazzi (o ragazze) , in fila l'uno accanto all'altro , il rampollo di casa finalmente li presenta dicendo "Ecco i miei amici! Li faccio venire qui a giocare!" e loro devono iniziare a divertirsi giocando con le varie cose presenti in sala, e tu non puoi fare a meno di pensare o che sia una amicizia di convenienza (Hey andiamo da Tommy, ha il biliardo!) oppure che li abbia raccattati dalla strada, qualcosa tipo gli orfanelli di un romanzo inglese dell'ottocento , e gli abbiano offerto un penny per giocare con lui.
Dopo che hanno giocato, è bene farsi un bagno caldo nella jacuzzi (invece io quando invitavo i miei amici a giocare alla playstation li facevo sedere sulle prima sedie che trovavo, se non bastavano prendevamo quelle della cucina e quando avevamo finito poi li mandavo a casa loro a farsi la doccia) quindi tutti in questa vasca , mentre riappare orgoglioso il Pater familias abbracciato alla consorte, orgoglioso del fatto che suo figlio si stia facendo un bagno rilassante con altre 5 persone.

A quel punto , riunita in un'unica inquadratura la famiglia sorridente , panoramica sull'intero edifico e relativo parco , mentre arriva lo zio con in mano un forchettone in cui è appizzata una costatella di maiale, che dice che finalmente il grill è pronto e se magna!

Attendo con ansia la versione italiana , con protagonisti i nostri giovani connazionali.



sabato 25 agosto 2012

help me - prigioniero dal parrucchiere

LA MIA DONNA STAMATTINA MI HA TRASCINATO IN UN TRAPPOLONE SONO RINCHIUSO IN UN NEGOZIO TIPO PARRUCCHIERE SCUSATE IL MAIUSCOLO NON SO USARE IL CELLULARE CHE HO IN MANO HO FINITO IL MIO TAGLIO ALLE DIECI ORA STO ASPETTANDO CHE FINISCE LEI HA UNA ROBA STRANA IN TESTA DA ORE OGGI C è UN MATRIMONIO NON MI HA FATTO NEMMENO MANGIARE SONO USCITO PER COMPRARE UN FUMETTO L HO FINITO SUBITO POI HO LETTO ALMENO TRE RIVISTE GOSSIPPARE SUI VOSTRI BLOG HO LETTO QUALCOSINA.POTEVO PORTARMI I LIBRI E PREPARARE UN ESAME.ECCO A COSA SERVE LA PLAYSTATION PORTATILE. OPPURE DOVREBBERO METTERNE UNA IN OGNI PARRUCCHIERE PER GLI UOMINI COSTRETTI AD ASPETTARE. AH HO CAPITO COME INSERIRE LE VIRGOLE ,,,,,,,,,,,,,,,,,,, METTETELE NEI PERIODI SU. DIRETE VOI VAI A FARE UN GIRO A PIEDI MA FA CALDO E SIAMO A PERUGIA SON TUTTE SCALE. E TRA POCO SPERO FINISCE E DEVO PURE FARE LA FACCIA DA STAI BENISSIMO! ALTRIMENTI è UNA TRAGEDIA. VABBè CARI LETTORI CI SENTIAMO PRESTO BUON FINE SETTIMANA  PS I COGLIONI.....I MIEI POVERI COGLIONI....SEMBRANO PALLE DA BILIARDO :-/

venerdì 24 agosto 2012

Gli sportivi da spiaggia ed i racchettoni

Vabbè , buttiamo lì qualche ultimo topic "estivo" prima di ricominciare con la produzione ordinaria. Vi immagino tutti lì , col sudore che vi gronda sul viso, sia che siate in città in qualche stanza con l'aria condizionata, sia che siate in spiaggia , in nove raccolti sotto la piccola porzione di sabbia non rovente disponibile , chè i vostri amici a mare non si portano mai l'ombrellone , ed a fargli venire l'insolazione poi vi sentite in colpa.

Oggi parliamo un po' degli sportivi da spiaggia , quei tipi tutti yeah che si dilettano in pseudo sport con palle di tutti i tipi, grandezze e dimensioni. Se siete al mare e riuscite ad alzare un secondo gli occhi dal cellulare e da questa piacevolissima lettura , son certo che almeno un paio di esseri che fanno ste cose li trovate.

La gente normale va a mare per rilassarsi, per schiattarsi sull'asciugamano , leggere un bel libro, guardare le barzellette della settimana enigmistica, risolvere la pagina del gialletto, che tanto il colpevole è quello mancino , mentre gli altri tengono tutto nella mano destra, farsi il bagnetto, guardare i corpi piacenti e meno piacenti degli esponenti dell'altro sesso ecc ecc.

Gli sportivi da spiaggia no, non ce la fanno a stare fermi. Devono giocare a racchettoni, a pallone, a sette si schiaccia , a bocce , devono far correre l'aquilone.
Ok, direte voi, l'abbiamo fatto tutti prima o poi.
Ovvio , pure io.
Però ciò non significa che la cosa sia giusta.

In spiaggia, chi più chi meno , violiamo tutti le regole di una civile convivenza.
Il problema, che è a mio parere culturale, sta nel fatto che difficilmente siamo disposti ad accettare limitazioni della nostra libertà , quando invece siamo i primi ad esigere il rispetto delle regole dagli altri.
Ora, nonno Gegge vi dice che in spiaggia non si potrebbe giocare a pallone.
Ovviamente anche io ho giocato ed a volte, se le condizioni lo consentono, gioco a pallone. Il problema è che con un po' di buon senso, basterebbe individuare una porzione di spiaggia dove non rompi i cojons a nessuno .
(Poi vabbè , a volte colpire una fanciulla con un pallone è anche un classico modo per approcciarla, basta non colpire tanto forte.)

Ed invece i tipazzi da spiaggia incalliti si piazzano nel primo posto che trovano libero ed iniziano la loro esibizione. Sia che abbiano in mano una racchetta, sia che stiano calciando un (mitico) Super Santos.

Partiamo con i racchettoni. Il tipo classico da racchettoni indossa il costume a slip (non so perchè , forse quelli con il costume a pantaloncino io non li noto) di solito nero, ha il petto rasato e sognava di diventare un campione di Tennis. Quando in un gruppo sono presenti almeno due di questi esemplari, piglia le racchette che ci facciamo una partita!

Che poi partita di che? Non ho mai capito come si vince a racchettoni, cioè devi fare in modo che l'altro non prenda la palla? Però allo stesso tempo dovresti avergliela buttata nei dintorni , altrimenti non vale.
A quanto si vince? Non ho mai visto nessuno tenere il conto.

Comunque una partita a racchettoni di solito inizia in maniera blanda, piacevole, lenta.
A tè , a mè , a tè , a mè , ( mmm gli apostrofi? devo metterli o no?Boh nel dubbio abbondiamo)

Il problema è che dopo un po' gli stizi ci prendono gusto, e cominciano ad allargarsi, facendo entrambi qualche passo indietro , implicitamente estendendo il terreno su cui si disputa il singolar tenzone.
A quel punto la gente che è seduta ai limiti del "campo", inizia a guardarli.

Loro si esaltano , gli sguardi altrui catturati dalle loro evoluzioni li gasano, iniziano a colpire la palla con maggiore vigore, velocità.
In realtà la gente li guarda preoccupata , ha semplicemente paura di ricevere una pallina da tennis o racchettoni che sia in testa, addosso , sui bambini (metteteli in salvo!) , solo che nessuno vuol fare il cagacassi e far presente ai giovinastri che potrebbero andarsene a giocare altrove.

E prima o poi succede l'inevitabile.
Il tizio che si sente figo n.1 risponde con un rovescio potente, che fa prendere alla pallina una traiettoria arcigna , il tizio che si sente ancora più figo n.2 non puo' raggiungere la sfera di gioco, la quale termina la sua corsa contro la schiena della signora Cesira, che si stava godendo il quarto d'ora di pace nel quale i suoi figli si eran finalmente assopiti.

Il tizio che si sente figo a quel punto viene investito da un leggero senso di colpa, si avvicina alla signora concedendo un quasi di circostanza "Scusi" , prende la palla da terra senza guardare la povera donna negli occhi, mentre quest'ultima lo prenderebbe a sculacciate sul popò, magari proprio con il racchettone.

e la partita ricomincia, sotto lo sguardo ancora più preoccupato degli spettatori. Chi sarà il prossimo?

Tizi che vi sentite fighi con quei racchettoni, ascoltate questo appello :

ANDATE A CACCIA DI DONNE! LA SPIAGGIA NE E' PIENA!

Vedrete che è un modo migliore per impiegare le vostre energie.
O almeno andate a giocare dove non potete colpire nessuno , va bene anche così, eh!






giovedì 23 agosto 2012

Il marsupio per l'uomo

Avrete sicuramente letto dei post riguardanti il contenuto della borsa delle donne, è materia sulla quale è facile ironizzare relativamente alla presenza dei più disparati oggetti e del fatto che raramente si riesce a trovare quello che serve. Quello di cui voglio parlarvi invece io è il corrispettivo maschile: Il marsupio (oppure il borsino a tracollo, quello che preferite)

Non capisco perchè le donne lo denigrino considerandolo antiestetico , che ogni volta che lo stai prendendo da sopra al mobile, e non ci hai nemmeno messo dentro il portafogli , e dicono : "Ma che fai, ti porti quello?"

E tu la guardi, dicendo tipo "eh , si , è comodo ci metto dentro un po' di roba..."
"Ma sei sicuro?"
???

"Eh...si.... perchè?"

E lei: "No, niente..."
E tu: "No , dai dici..."
E lei: "Mah...guarda... cioè... non ci vanno le cose nella tasca?"

E no che non ci vanno. Telefonino , chiavi , navigatore che non lo vuoi lasciare in macchina, fotocamera che vuoi farti le foto... e che cacchio tu dovresti capirmi, con tutta quella roba strana che ti porti dietro così, senza un motivo , nella borsa.

Fino a quando tu chiedi:

"Vabbè , dai , facciamo così: tu puoi cambiare borsa e prendere quella più grande , così la roba la mettiamo da te , ed io non porto sta tracolla , che dici?"

"mmm ... mannò dai... fa' niente, in fondo non stai proprio male male , dai usciamo..."




martedì 21 agosto 2012

Come far sparire la pancia nelle foto sulla spiaggia

Con la bella stagione , complici gli sfondi costituiti da spiagge e orizzonti marini tramontosi, aumenta la voglia di farsi delle fotografie da postare sui vari social network.
Mi sembra cosa carina, nell'ottica di utilità sociale che pervade questo blog, fornire tutta una serie di consigli su come far sparire la panza nei vari scatti , per chi ha piccoli o grandi problemi di linea.

Ovviamente la prima regola, quella fondamentale universalmente riconosciuta, è quella di "mai farsi fotografare da seduti!" anzi, mai sedersi. Se si è stesi a prendere il sole, ed improvvisamente si vuole andare nell'acqua, visto che potrebbero beccarvi proprio mentre vi alzate il consiglio è quello di mettersi sul fianco e rotolare fino a riva.

Altra semplice  ma elementare regola è quella di osservare i vicini di campo visivo,le proporzioni
che creano con la figura, quindi cercare di piazzarsi dove ci sono persone di mole superiore alla propria.

Ultimo breve consiglio: Mai farsi fotografare con un panino od una frittata di maccheroni in mano!

Attenzione anche a farsi le foto di sera vicino ad un falò: Si potrebbe somigliare ad un pollo allo spiedo.

ma passiamo alle varie tecniche:

FOTO IMMERSI NELL'ACQUA: Ecco un metodo classico, ci si fa' fotografare mentre si è immersi , con scoperti solo dalle spalle in su. Il problema è che se lo si fa' nei primi dieci metri dal bagnasciuga si destano quantomeno dei sospetti , oltre al fatto che potrebbe crearsi l'indesiderato effetto balena-arenata.

SABBIATURA: E' una variante più complessa del metodo di cui sopra, ma più simpatica e decisamente meno maliziosa ed attaccabile. Il problema è che la fase di preparazione è piuttosto complessa e prevede in genere l'ausilio di almeno 3 persone. E' consigliabile lasciare fuori almeno il collo , per evitare di essere calpestati dai passanti. Non è adatto quindi a chi ha la pappagocia.

FOTO DALL'ALTO, NELL'ACQUA : Le vedete mai? Son un bel colpo di genio, focalizzano l'attenzione sul viso, con la capa che nasconde quasi tutto quello che c'è sotto. Se invece , nonostante l'utilizzo di questa tecnica , la panza riesce ugualmente a fare capolino, allora il fatto è grave ed è meglio usare un metodo alternativo.

L'ASCIUGAMANO AVVOLTO ATTORNO AL CORPO: Da usare con prudenza, per non rendere l'idea di una braciola.
PHOTOSHOP : E' il classico metodo definitivo, in particolare sembra essere apprezzato l'utilizzo del bianco e nero . I professionisti riescono a trasformare una donna , togliendole almeno un paio di taglie. Del resto succede anche con le migliori tope da calendario.

APNEA : Tanta gente fa' finta di avere sviluppato la passione per le immersioni , con conseguente corso di apnea , quando invece il fine originale è quello di riuscire a trattenere il respiro per tutto il tempo necessario di preparazione della foto, che manca ancora uno e sta' arrivando forza muovetevi aspetta la rifacciamo!





lunedì 20 agosto 2012

La nzalata di riso

La Nzalata di riso è il piatto estivo per eccellenza, insieme alla caprese, alla nzalata di riso , alla pasta e fagioli con le cozze e il prosciutto col melone.
Prepararla è una arte antica che viene tramandata da generazioni in generazioni , sin da quando una massaia cinese prese tutti gli avanzi della sera prima e per sbaglio li gettò nel pentolone del riso in bianco, invece che nella pattumiera. Da quel giorno ogni novello chef si diletta a fare la sua versione, inserendo nella ricetta personalissime variabili , dai sottaceti alla batteria delle automobili. C'è chi inserisce il tonno e chi invece alterna ad esso il wurstel , chi li mette entrambi che abbondare è meglio che deficere. Io invece a volte deficio e metto troppo riso , tanto che ogni tre cucchiai riesco finalmente a beccare un chicco di mais e un grammo di tonno , in modo da dar sapore.

La cosa più bella di preparare la Nzalata di riso (come la chiamiamo a Napoli) (aspetta fammelo scrivere bene così la gente che googla questo termine magari viene qui " insalata di riso " ) è fare la spesa .
Vai lì , prendi un sacco di cose che normalmente non prendi  , alla fine ti dimentichi sempre qualcosa.
Le cose base da prendere son le solite: mais , tonno , olive , uova . Poi c'è tutto il resto.
I più pigri prendono direttamente il barattolo con il condimento, e perdono quindi tutto il piacere della preparazione.
La cosa peggiore invece è quando è pronta, e devi aspettare per magnarla , che va mangiata fredda.
Calda sa' di insalata di riso calda, che non è un gusto molto buono.

Di solito la Nzalata di riso viene cucinata in porzioni talmente abbondanti che rimane sempre una certa quantità nel frigo , tanto che diviene preda degli attacchi notturni. Difficilmente però sopravvive a più di una notte, almeno che non sia venuta male. Ed in quel caso è una tragedia, perchè tocca finirla.

Forza, lettori che non siete ancora in vacanza oppure lettori che siete in vacanza ma scrivete ancora , quale è il vostro ingrediente segreto che caratterizza la vostra ricetta?



Questa è l'ultima creazione: Feta, uova, wrustel , mais , rucola , pomodorini

domenica 19 agosto 2012

Eletta Miss "Tutto il mondo è paese"

Stamattina apro il giornale e tra le solite notizuole noto la foto di una donna , accompagnata dalla didascalia "La vincitrice di miss Mondo 2012 " .
Si chiama Yu Wenxia, ha 23 anni ed è cinese.
La assurda coincidenza è che il concorso si è svolto in Mongolia , cioè Cina.
Eccovela qui:


Ora, è sicuramente una gran bella gnoccolona , però uno tipo Miss Mondo immagina una super wow che dici "ammazza ma chi è, miss mondo?" , che poi di solito Miss Mondo è anche più bella di Miss Universo, che comunque di solito lo vincono le ragazze della terra, insomma non ricordo di nessuna venusiana o plutoniana che si sia aggiudicata la coroncina.
Comunque i gusti soggusti , quindi nulla da dire. E poi magari se la vedo da vicino pure io mi giro per strada e dico wow , poi da questa foto non si vede il lato b.
Però vabbè poi toccava vedere anche le altre concorrenti ecc ecc.
E' solo che sto fatto che ha vinto in Cina , giocando in casa, fa' un po'...boh...
E' come se una partisse favorita e non è giusto.
La prossima edizione facciamola in Italia, che almeno me la vado a vedere, faccio sto sacrificio per voi , e mi documento sul serio su questo concorso. E magari vince pure una italiana, altrimenti sembra brutto, che fai organizzi, inviti e ospiti tutti , e poi non vinci niente?

Ecco un'altra immagine presa dalla rete:



qui è un po' più truccata , vabbè io le preferisco acqua e sapone le donne.
comunque ripeto, soggusti.



Del resto, appena pochi giorni fa, a Pechino si è consumata una grande ingiustizia calcistica.
Che coincidenza, proprio lì a due passi.

Ah, a proposito, sembra che la nuova reginetta sia juventina
 ;p

ps ecco la concorrente italiana , in un'altra foto presa dalla rete:


bella bella bella Jessica Bellinghieri

mi sento molto patriottico e nazionalista in questo momento.

venerdì 17 agosto 2012

come sterminare le zanzare la notte

Ciao cari lettori , come va? Passato buon ferragosto? A me tutto bene , grazie, tranne che per il fatto che stò un po' facendo da pasto succulento per le zanzare del posto. Da qui nasce lo spunto per questo post , interludio prima della vera e propria ripresa della produzione geggiosa di cassate. Nel frattempo voi che ci siete battete un colpo.

Allora, se volete liberarvi delle zanzare esistono vari metodi, alcuni convenzionali altri decisamente poco ortodossi, ma l'importante alla fine è il risultato. Inizio l'esposizione con quelli "classici" per poi deviare verso metodologie innovative che son certo vi interesseranno.

LO ZAMPIRONE

E' un metodo classico, si accende la spirale e si mette a terra. Esce del fumo con un odore strano, e le zanzare dovrebbero pensare qualcosa tipo "Uh la senti sta puzza? Andiamo a mangiare da un'altra parte che qui fa' schifo!" . In realtà non ho mai capito se funzionano o meno, mi dà sempre l'impressione di essere una cosa tipo rito tribale voodoo , non sò spiegarvelo meglio , ma nel dubbio non costa nulla provare.

LO SPRAY

Altro metodo convenzionale, in pratica l'uomo ha capito che , per evitare di essere punto, deve ungersi, di modo che la zanzara , non appena si posa sulla pelle , scivoli . Sembra che funzioni.

LA ZANZARIERA ELETTRICA

E' quell'aggeggio che ogni tanto fa ZAC e te sai che in quel momento una povera zanzara ha preso la corrente ed è deceduta. Poi dopo un altro minuto altro ZAC , ed anche la zanzara medica che era andata in soccorso della prima decede a sua volta. La storia si ripete per un bel po' di ZAC , ed è anche soddisfacente per chi ha comprato questo apparecchio, roba da dire alla moglie "hai visto nè sto coso, come funziona bene?" . Fino a quando, stufi del rumore continuo, si toglie la spina e si preferisce lo "zzzzzzzzzzzz" delle zanzare superstiti allo ZAC di quel coso.

IL DISSANGUAMENTO

Secondo l'antica civiltà dei Pelizeros, indigeni dell'America Centrale vissuti intorno al 1400 , il metodo migliore per privare le zanzare del loro pasto era quello di dissanguare un corpo umano, di modo da eliminare la loro principale fonte di nutrimento. Tale pratica funzionò , anche se il prezzo da pagare fu definito inaccettabile: I pelizeros si estinsero prima della fine dell'estate del 1403 . Le zanzare che vivevano nell'area di 3 chilometri quadrati dal centro del villaggio morirono di fame entro pochi giorni.

MAESTRO MIJAGI

Non so' quanti dei miei lettori siano fan di Karate Kid, però dovreste aver visto quella scena in cui lui, per fare il figo davanti a Daniel-San , prende delle bacchette cinesi e afferra al volo una mosca.
La De Agostini pubblicò qualche anno fa' una raccolta in 16 uscite in cui il Maestro spiegava i segreti di quella tecnica , suscettibile di essere applicata a qualunque insetto.
Se non la trovate dal vostro edicolante di fiducia potete fare un giro su Ebay , buona fortuna.

APPLAUDIRE NEL VUOTO

Tecnica un po' rozza ma efficace, consiste ovviamente nel creare un trappolone per la zanzara ingenua, che decide di posarsi sul palmo della vostra mano, così giusto per riposarsi un po' , per poi trovarsi schiacciata inesorabilmente. Le zanzare che ci cascano vengono poi prese in giro dalle altre, a causa della loro stupidità.

MARZULLO

Se la notte non volete dormire con lo zampirone acceso, se non volete sentire lo ZAC di quel coso elettrico, se non volete ungere le lenzuola, allora vi basta utilizzare il servizio pubblico e mettere su Rai Uno quel programma di Marzullo in cui lui intervista delle persone che uno dice "Ma chi è? Boh , tanto ho sonno!"
State tranquilli che nessuna zanzara sana di mente oserà restare più di un altro secondo in quell'ambiente.
Attenzione, che provoca sonnolenza.

CULTURA

Non c'è nulla di meglio che un bel libro.
Vero, uno di quelli con la copertina rigida, pesanti , regolari, che schiacciano con il loro sapere il simpatico insetto. Una botta di cultura che lascia il segno. Sulle pareti.
Ricordatevi di pulire subito, altrimenti poi è difficile che vada via.
Vabbè , al limite resta come macabro ammonimento per le altre.


Sperando di esservi stato utile, vi saluto.
Ci si sente presto.

















martedì 14 agosto 2012

I camerini dei negozi

Ogni volta che tocca comprare qualche capo di abbigliamento c'è da fare i conti con i vari camerini presenti nei negozi. E' una cosa che un po' mi imbarazza, non chiedetemi perchè, son io che son strano.
 Oppure è una cosa comune?
 Trovi quello che ti interessa, devi individuare un posto dove cambiarti, chiedi alla commessa più vicina e lei te li indica. Se sei fortunato puoi entrare subito , altrimenti devi fare la fila. E durante la fila capita che ogni tanto esca una donna dal camerino, tutta slanciata con il capo da prendere , e te automaticamente la guardi, non per malizia o altro, innanzitutto uno guarda perchè è uomo, poi sei davanti hai un telo che si sposta l'occhio percepisce il movimento e si dirige automaticamente. Lo dice la scienza, mica io.
 Ora, devi considerare che in quel momento la donna è in una fase di grandissima incertezza e vulnerabilità.
 E' vero, si è appena guardata mezz'ora allo specchio del camerino (questo spiega la fila) ma il tuo sguardo, la tua reazione istintiva appena la vedi, sappi che è proprio l'elemento che influenzerà o meno l'acquisto. Dovrebbero inventare una nuova figura professionale: L'apprezza-capi fuori al camerino. Tipo un uomo che guarda la donna che esce, e fa' uno sguardo tipo "apperò che bel pezzo di ... "
così la donna prende sicurezza e acquista! Ovviamente si dovrebbe essere pagati a percentuale dal titolare del negozio. Vedete come mi do' da fare per migliorare l'economia nostrana?

comunque, dicevo, il problema è che se invece il tuo sguardo è un po' freddino, oppure esprime qualche pensiero tipo "ma nooooo , che ha addosso questa? " la fanciulla è capace di rientrare subito e cambiare negozio. In ogni caso, una volta andata via, puo' toccare finalmente a te.
Intanto fuori agli altri camerini ci sono i ragazzi delle altre donne, tipo guardie del corpo, che tengono teso il telo che separa , in modo che non resti lo spazio a lato che si vede. (lo faccio anche io, eh)

Finalmente entri, cerchi un posto per poggiare gli oggetti ma di solito c'è solo un paio di appendiabiti, che dovrai usare per attaccare la stampella per le cose che hai preso. Dopo , appena ti spogli, non sai dove mettere tutte le tue cose, le donne risolvono con la borsa, ma per gli uomini è un po' più complessa la faccenda. Intanto , mentre cerchi di infilarti le cose, senti una voce fuori che ti dice:
 "Allora, come le va' questo pantaloncino?"
??
Sarà la commessa.
Bene! - replichi in ogni caso, che non sembra carino gridare per tutto il negozio : "Mi va stretto!!"
Aspetti di sentire qualche passo, è andata via. Tutto bene.
Poi ti specchi anche te, non sai che fare.
Potrebbe andare bene. Ma forse no.
Vediamo se qualcuno puo' confermare le tue impressioni.
Le commesse no, non sono famose per la loro sincerità.
La dua donna, che ti sta sempre tra i piedi, ora che la cerchi sembra essere sparita.
Non ti resta che fidarti del tuo giudizio. Ti rivesti, cerchi di piegare bene il capo che hai preso, e mentre il prossimo tizio entra al tuo posto ti si avvicina la commessa per sapere come è andata.
"Come le sta'?"
"Bene, bene, lo prendo!"
"Ottimo , lo faccio trovare in cassa!"
Ti avvii verso le casse, giusto il tempo per fare due passi e poi tornare, chè ti sei dimenticato il telefonino dentro.
Ovviamente il camerino è occupato, ti tocca aspettare.
E vabbè.
Ne approfitti per regalare un altro paio di conferme a donne indecise.
Non fosse altro per far girare l'economia.

domenica 12 agosto 2012

Il massaggio ardente

Son steso sul mio letto, a leggere a pancia in sotto, come piace a me.
E' un caldo pomeriggio estivo, indosso solo un paio di slip.
(no, non è un racconto hard , questo resta sempre un blog per famiglie)

Ad un tratto sento dei passi entrare nella camera , è lei che si siede sul letto, accanto a me.
Inizia ad accarezzarmi la schiena (ripeto, non pensate male) e mi dice qualcosa tipo:
"Amore, voglio farti un massaggio, posso?"
" Va beh , fai pure" ( Tanto la cosa non disturba la lettura)
"Aspetta che prendo un prodotto speciale che ho io!"
"Va beeeeh , prendi quello che vuoi!"

....
Inizia sto massaggio , alla parte posteriore delle gambe , con interessamento dei glutei.
Speravo in un massaggio giapponese, forse lo era, ma nel senso di un lottatore di sumo.
Era talmente energico che sembrava mia nonna quando lavava a mano i panni su quel coso tipo lavandino che ora non ricordo il nome.
"Ahi"
"piano"
"ecchec..."
- calma, ho quasi finito-
"ohia , e mo' bast!"
- dai, che ti fa' bene!-
"ma poi che è sta roba?"

Ed inizia a ridere.
"hihihihihihihih"

??

"hihihihihi??"
Che avrà da ridere?

Si allontana, di qualche passo.
Intanto inizio a sentire uno strano torpore in corrispondenza dei muscoli interessati, chiappoidi compresi.
Il torpore pian piano diventa leggero bruciore.

si allontana ancora di qualche passo, mentre mi degno di voltarmi e incrociando il suo sguardo ci vedo impresso un sorriso maligno, divertito.
Intanto la mia parte bassa posteriore arde , come se mi fossi immerso in una vasca di semi di peperoncino.
Prendo sta bottiglia, erogatore o come si chiama , cercando di capire quale veleno mi sia stato somministrato. Leggo "Crio-Gel".
Crio...Crio.... mmm la so' sta parola... è quella dei video su Youtube per truccarsi...
MMm no , no , è un'altra cosa... Crio... Tipo ghiaccio , si...
ma brucia come il fuoco! E a che serve sta roba? Perchè le donne la usano?
Per trattare la cellulite?
Ora, a parte il fatto che se fossi la cellulite dopo sta cosa non mi farei più vedere, ma insomma, è normale?
che poi uno prova pure un senso di dispiacere per le donne che fanno ste cose, è vero che "chi bella vo' parì nu poc adda' patì " , però qui siamo ai limiti dei crimini contro l'umanità.
E' un'esperienza di cui avrei fatto anche a meno, ma vabbè lo scherzetto ci stava tutto.

Il fatto è che adesso devo trovare la giusta vendetta, qualcosa per rispondere a tono, sempre con simpatia,eh! see see.

Mo ci penso io.

sabato 11 agosto 2012

Ciao lettori , voglio fare un gioco con voi


Allora , c'è sto fatto che uno parte per qualche giorno, ed ha comunque un blog di cui occuparsi che i lettori affezionati hanno fame di cassate , e si affacciano comunque ogni tanto per farsi due risate senza trovar nulla di nuovo , e pensano "uaaaa , oggi niente appuntamento quotidiano con la stupidità?"


Ed allora viene in nostro aiuto la funzione che ho scoperto da poco, cioè il fatto di poter scrivere un post e poi posticiparne , anzi programmarne , la pubblicazione.
Scrivo un po' di post per i futuri giorni in cui non posso, ve li troverete ogni tanto pubblicati , quindi tornate qui con fiducia, il vostro appuntamento quotidiano con la stupidità non vi abbandonerà tanto facilmente.

Mi affaccerò quando possibile per controllare i commenti o eventualmente rispondere , comunque 'sto fatto della pubblicazione successiva è una figata. Io non so se tra di voi ci sono altri fan , ma pure lui faceva 'ste cose, che tu dicevi "vabbè è morto!" invece lui aveva già programmato tutte le sue cose per i prossimi due film.

Vabbè , mi faccio pure una grattatina, visto che ci sono.

A presto

giovedì 9 agosto 2012

I misteri del ferro da stiro

 Il ferro da Stiro è un oggetto misterioso con il quale , prima o poi , ogni uomo deve fare i conti.
Per una strana legge fisica difficilmente si troverà nella stessa stanza dell'asse da stiro , o tavolo che dir si voglia, ed ogni volta dovrai girare un po' tutta la casa per trovare il complementare dell'altro, che una volta che stavi proprio disperato ci hai provato ad usare la scrivania come base, però poi ti sei autoconvinto che fosse una cassata - o almeno tale ti sembrava , non sai dir perchè - e temendo chissà che cosa hai abortito l'idea. Altre volte invece trovi il tavolo ma non il ferro , ed anche in tali casi usare la scrivania è inutile. Da ciò si deduce , oltre all'inutilità delle scrivanie , l'infungibilità dei due strumenti.

Comunque, dicevo, il ferro da stiro rappresenta ancora oggi un mistero per ogni uomo.
Tante volte mi domando perchè devo mettere l'acqua se ci son volte in cui non la metto e funziona lo stesso, per esempio.
Inoltre il fds è anche un po' moralizzatore, nel senso che vuole che le cose le lavi, dato che a quanto dicono le donne - non so ancora se sta' cosa è vera - se stiri una maglietta o una camicia con una macchia poi la suddetta macchia non andrà più via.
O forse dicono così perchè vogliono che laviamo le cose, altrimenti l'uomo medio risolverebbe tutto con due \ tre passate di ferro.

L'uomo fa' le stirate occasionali, quando serve procede. Poi il giorno dopo nuova ricerca del ferro per la casa, nuova stirata.
La donna invece , previdente, accumula accumula , poi segna sull'agenda un mezzo pomeriggio libero e finalmente procede con l'operazione.
E' un classico il fatto che se lasci troppo a lungo il ferro da stiro in pressione su di una camicia , poi si fa il segno sopra , nei casi peggiori si brucia addirittura. Questa cosa prima la vedevo spesso nei film, telefilm o altro, da qualche anno ora che ci penso è sparita.

Altro mistero: Ma la spina deve essere messa o meno, mentre lo usi?
Io di solito metto la spina, lo faccio scaldare e poi la levo, mentre provvedo.
Direte voi: Perchè la levi?
E che ne so, ho tipo paura che si sovraccarichi, esploda o roba del genere.
Del resto funziona, nel senso che mi basta la carica di qualche minuto per fare quello che devo.
Ed ancora: Perchè le case produttrici fanno i ferri da stiro con quelle spine doppie , spesse , che hai sempre bisogno di trovare l'adattatore , o una doppia spina con i buchi larghi?
(mah, sarà un fatto di maggiore resistenza al passaggio della corrente , oppure è la lobby dei produttori di doppiaspina - che sarebbe la presa multipla , a Napoli la chiamiamo così - ha imposto tal cosa?)

E pure la tecnica per stirare, secondo alcuni esiste, io non padroneggiandola vado un po' random , giro di qui giro di là, aspetta devo rifare l'altro lato , insomma cerco almeno di dare l'impressione di averci provato, a stirarla. Che se non sai stirare poi la gente per strada ti guarda pure male,ti giudica.


Insomma, ogni tanto quando fa' Quark io ci vado pure a vedere qualche minuto di trasmissione, sperando in una puntata a tema, ma si vedono solo animali che corrono o che fanno zum zum , mai una cosa veramente utile. Pure Voyager, e basta co' sti templari,senti "servizio pubblico" ,la  facciamo una puntata dedicata al ferro con caldaia , oppure no? eh?
Mi sa' che rimarrò con sti dubbi.

mercoledì 8 agosto 2012

Acquisto compulsivo brutto



Eccolo qui.
Non ho saputo resistere, era alla bancarella di un mercato, di quelli che fanno la sera nei paesi in festa.
Camminavo svogliato , immerso nei miei pensieri, quando ad un certo punto l'ho visto.
Non mi capita spesso di vedere una cosa e dire "LA PRENDO!" , anzi per fortuna quasi mai.
Però sto coso era veramente brutto , e poi da Harry Potter in poi questo tipo di volatile è stato sdoganato. Non ho pensato qualcosa tipo "porterà fortuna o iella" , semplicemente è stato quello sguardo un po' strano - quasi da "ma che hai da guarda'?" - che mi ha convinto.
E' pure un po' imbarazzato, che insomma sembra non gradisca il fatto di essere fotografato.
Ora dobbiamo solo trovargli un nome , di quelli azzeccati,magari un po' spiritoso.
Voi avete suggerimenti?

ps sentite ma qua è una diaspora tutti che partono di qui, che partono di lì, fino a domenica io sarò presente...  voi che fate , se partite leggete pure, magari tramite cellulare , oppure proprio nisba agosto blogger mio non ti conosco?
qualcosa mi sa' che inserirò ancora, anche se come lettura da ombrellone non so' se vado bene ;P

lunedì 6 agosto 2012

A cena con la serpe

Ieri sera eravamo stati invitati a cena da una parente di lei , per una pizza.
Arriviamo e c'era anche un'altra coppia, sulla quarantina, che non conoscevo.
Ci presentiamo piacere mio piacere tuo dai sediamoci che si fanno fredde ed iniziamo a mangiare e chiacchierare. Ad un certo punto quest'uomo mi fa' : "E tu Gegge di che ti occupi?"
Ed io gli dico che lavoro faccio. (scusate se non lo scrivo qui, su questo vorrei mantenere la privacy)

Lui resta un secondo in silenzio poi mi fa' : "Eh , con questo caldo deve essere dura"
(dato che è un lavoro per il quale alcuni giorni capita di dover star molto tempo per strada, al sole ecc)
Ed io mi limito ad annuire e dire "eh, in effetti fa' caldo sti giorni..."
Ero caduto nella sua trappola, senza saperlo.

Lui resta qualche secondo in silenzio , poi mi fa' : "Eh ma quante ore al giorno fai, sei?"
Ed io "mmm no, veramente di più!"
E lui : "eh , ma gli operai ne fanno otto!"

Non mi ero ancora reso conto di cosa stesse succedendo, rispondevo tranquillamente alle sue domande, anche se sul suo viso notavo una espressione strana, la definirei quasi di biasimo verso di me o verso la mia categoria professionale, dato che non credo fosse una cosa personale.

Prendo atto del fatto che gli operai  facciano otto ore - come se non avessi amici o parenti che appartengano a tale categoria di lavoratori, come se non avessi fatto anche io lavori del genere per pagarmi gli studi -  quasi come fosse una accusa contro di me che adesso ho la fortuna di farne qualcuna in meno ,come se fosse una colpa quella di essere riuscito a trovare un lavoro tutelato da maggiori diritti e garanzie, e riprendo a mangiare.
Il discorso sembra morire lì, poi improvvisamente il questionario riprende:
"eh ma poi quando hai i riposi? Tu il sabato e la domenica non lavori?"

Comincio leggermente a sentirmi in imbarazzo, non per le domande , quanto per il fatto che sembrava un interrogatorio . Gli dico che no, di solito non lavoro di sabato e domenica.

"Ma mai?"
"Eh, se qualche volta sono di turno di sabato o domenica poi lo recupero la settimana dopo, nel senso che la settimana dopo non lavoro il venerdì..."
"Si, ma sempre sommato al sabato alla domenica!" ci tiene a precisare lui.

Mi guardo un po' intorno, vedo gli altri un po' in imbarazzo, dato che avevano capito la situazione prima di me, che ancora avevo il dubbio si trattasse di semplice curiosità.

Poi inizia l'opera di moralizzazione:
"Ma dai, non ti lamentare - il lamentarsi suppongo fosse riferito al fatto che avevo detto che sti giorni faceva caldo a lavorare per strada - che sicuramente guadagni pure più di noi, che stai bene!"

D'istinto riesco a replicare " Ma chi si sta' lamentando?"
(avrei dovuto aggiungere qualcosa tipo "stai facendo tutto te..." )

Gli altri commensali provano a cambiare argomento, o ad sviare il discorso su temi paralleli.
C'è un po' di imbarazzo, e meno male che il Cagnaccio si era temporaneamente allontanata dal tavolo, altrimenti sarebbe pure partita la feroce difesa d'ufficio.

Ora, partendo dal fatto che non amo fare i conti in tasca alla gente, che non provo nessun tipo di invidia verso chi guadagna più di me, dato che mi basta il mio , che pur non essendo tantissimo , di questi tempi è oro, soprattutto per uno che viene da una città come la mia, dove la disoccupazione è altissima, e che quindi ha dovuto lasciare la casa la famiglia gli amici per aspirare ad un lavoro decente con il riconoscimento di diritti e tutele, che magari ha dovuto anche sudarselo un pochino sto lavoro studiando (poi come tutte le cose ci vuole anche una buona dose di componente fortuna) io non capisco se sta cosa sia normale... fare un discorso del genere ad una persona che non conosci nemmeno, in casa d'altri ed in una situazione in cui motivi di opportunità (ed anche di educazione) non mi permettevano nemmeno di imbastire una discussione completa , a parte il fatto che probabilmente non avrebbe sortito effetti - alcune persone restano ferme nelle loro convinzioni qualunque cosa tu gli dica - sarebbe probabilmente finita male, come minimo "accendendosi" molto.
Non ho voluto nemmeno chiedergli che lavoro facesse, dato che sinceramente non sono interessato a fare confronti, anche se poi dopo mi sono informato per curiosità, ed a quanto pare non faceva l'operaio , ma il libero professionista. Non gli ho chiesto quante ore lavorasse a settimana e nemmeno quale fosse il suo stipendio, dato che la cosa non mi interessa. Gli auguro di fare soldi a palate,davvero.

Ora, non sono molto abituato a litigare con la gente (discutere si, litigare difficilmente mi capita) e questo un po' mi ha frenato , ammetto di essermi sentito poi uno stupido, per non aver risposto in maniera più incisiva e se vogliamo anche dura , però un po' il fatto di essere ospite a tavola di altri, un po' la consapevolezza che non sarei riuscito a tenere un tono tranquillo se le provocazioni fossero continuate, ho preferito glissare.
Certo, uno puo' dire "ti sei comportato da signore, bravo" oppure "non hai reagito alla provocazione"...

Però non sempre ste cose son di consolazione, se poi ti rode.

Il problema è che poi se ti tieni dentro la rabbia poi la devi comunque sfogare.

Cari lettori, quindi, scusate se oggi niente post demenziale, la prossima volta mi limiterò a metterci una pomata, per lo sfogo ;)

domenica 5 agosto 2012

Animali da discoteca

Ieri sera siam andati a ballare, cioè non era proprio una discoteca ma uno dei tanti lidi che nelle notti estive si trasformano in una di esse. Entri, prendi la tua consumazione obbligatoria (e se sei astemio paghi tipo dieci euro un succo di frutta  fatto con quelle marche che al supermercato non compreresti nemmeno fossero in offerta 10 per 2 , che ti si fa' acido allo stomaco) ti siedi sui divanetti , osservi la fauna locale e quando arriva qualche canzone che ti ispira ti alzi e scuoti un po' le tue chiappette , fai il movimento di spalle e snoccioli qualche sorriso. Però , vi dicevo , se sei astemio dopo un po' ti rompi le scatole , ed allora il tuo spirito di osservazione puo' offrirti lo spunto per un post.Lo so che le descrizioni e gli elenchi non sono il massimo dell'originalità, e che ormai vengon fatti per tutto, sicuramente qualcuno ne avrà fatto uno anche per qusta situazione, ma lasciatemi scrivere , brutti pignoloni in cerca di originalità.

 Ecco i tipici personaggi che potete incontrare in tali luoghi:

Tizi in piedi con un bicchiere in mano : Non è chiaro se abbiano paura che il drink gli venga rubato, dato che non lo stanno bevendo ,oppure se vogliono farsi vedere con esso perchè fa figo ed anche nell'eventualità di una foto improvvisa è più facile portarsi la cannuccia alla bocca per la classica posa "sto bevendo" (che mai un fotografo aspetti , dai finisci di bere e poi scatto, che così non ti si vede bene il viso" )

La Giuria : La puoi trovare nei angoli più disparati, la composizione puo' essere dai 2 ai 5 elementi , tutti di sesso maschile , intenti a valutare la qualità fisiche delle fanciulle presenti nella sala. Il capo-giuria fa' da segnalatore , al grido di "uaaaaa guarda quella che porca!" , segue relativa votazione e rilancio da parte di un altro membro , che ne scova un'altra ancora più avvenente. Le giurie raramente concretizzano l'approccio , son sostenitori del "guardare e non toccare". Alcuni membri son convinti che uno sguardo prolungato sulla fanciulla , se ricambiato , possa tuttavia rappresentare un implicito invito ad avvicinarsi e provarci, e non un "ma quello sembra un maniaco, perchè mi sta' fissando così?Dove sono i miei amici?

I fotografi: Sembra strano, ma ci sono ragazzi che girano per la sala in cerca di belle ragazze avvenenti , si avvicinano loro e non le chiedono il numero, bensì semplicemente di farsi una foto insieme.
Ovviamente per postarla sui vari social network , per inventarsi qualche relativa storiella con gli amici che magari se la bevono,insomma chiedono di potersi fare sta foto e alcune di ste tizie accettano , rinunciando al proprio diritto all'immagine , non sapendo che poi saranno le protagoniste di infuocati racconti al bar del giorno dopo (come minimo durante l'abbraccio per la foto si sarebbero lasciate toccare il fondoschiena)

Il dj : Scusate qualche parolina la devo spender anche per loro... ogni tanto salutano qualcuno che non conoscono , fanno gli auguri a chi fa' il compleanno, ti dicono qualcosa tipo "la  postoincuicitroviamo-bene è quiiiiiiiiii !!!" ed il sempre verde "su le mani" , senza pietà verso le ascelle umide delle persone faticosamente impegnate a muoversi e ballare fino a quel momento. Ogni tanto poi dicono "Signori , TIZIO è quiii!!Salutiamolo!" E tu che sei un tipo educato magari lo saluti pure, anche se non sai chi è. Poi Tizio sale , saluta a sua volta , tu ti chiedi se abbia pagato anche lui il biglietto , dice qualche cosa tipo "che bella serataaaaaaa" e anche lui "su le mani!" e poi scende ad ubriacarsi , mentre qualcuno ti dice "ma chi era?"

La coppia salsera : Ci sono sempre, anche se esce un pezzo house loro son tutti lì a fare giri destri, enciufla o come si scrive, insomma non sanno ballare altro però han capito tutto , dato che danno l'impressione di divertirsi lo stesso , anche se tutti li guardano straniti. Il problema è che tendono ad allargarsi e prendersi troppo spazio, viziaccio che ha un sacco di gente anche nei locali appositi. Però a sto punto perchè non sono andati a ballare al Cuba Dance Baila con migo?

La tigra : E' la più desiderata del locale, di solito ha una età quasi da milf , indossa un abitino secchèsi che lascia poco all'immaginazione, anche se poi tutti immaginano tanto grazie a lei - diciamo che ti sviluppa la fantasia - le altre donne, cattivamente , pensano qualcosa tipo "questa l'avranno pagata per entrare e stare qui" e qualcuna ancora più cattiva pensa "questa la pagheranno per uscire di qui". Intanto lei si muove sinuosa, i fotografi di cui sopra non hanno il coraggio di avvicinarsi, la giuria alza al massimo tutte le palette, mentre lei guarda le giovin donzelle e come la strega di Biancaneve le fulmina con il suo sguardo esperto , per avvisarle di stare al loro posto.

Ragazze assetate e senza soldi:  Ogni tanto ti si avvicinano e ti chiedono se puoi offrir loro da bere.

I bradipi: Esseri metà uomo e metà divanetto, hanno scolpito la forma del loro popò nei cuscini , alzano lo sguardo dal cellulare solo per dare una fugace occhiata alla Tigra ed alle altre fanciulle, per poi rituffarsi nel loro mondo. Non sanno cosa ci fanno in questo posto, li hanno trascinati con violenza fisica o morale, preferirebbero tanto essere altrove ma non sanno manco loro dove. Però sono utili ad amici in quanto ottimi guardiani per le borse e i giubbini.

Il ballerino creativo: Lui sà ballare, mica come te. Osservi le sue evoluzioni e ti chiedi quale gradazione di alcool sarebbe necessaria nel tuo organismo per riprodurle. Ti domandi chi sia il suo coreografo, probabilmente sono autoconcepite. C'è il rischio che il suo ego improvvisamente esploda, quindi tutti si tengono un po' alla larga, che non si sà mai.

Le guardie della sicurezza: Li vedi lì, con i loro auricolari e le facce serie, che sembra stiano per sventare un possibile attentato. Ti mettono ansia, forse cercano te, che prima non sapevi dove lasciare il bicchiere vuoto e lo hai poggiato sul primo tavolino che hai trovato. Dannazione.

sabato 4 agosto 2012

Villa Merda - semistoria d'orrore realmente accaduta

Oggi vi racconto un'esperienza vacanziera che ho fatto l'anno scorso  in un posto che , per il ricordo affettuoso che ci ha lasciato , abbiamo ribattezzato con tal nome.

Avevo delegato l'organizzazione dei dettagli della vacanza al Cagnaccio , un po' per pigrizia un po' perchè tanto alla fine ormai lo sapete chi comanda, e quindi mi era stato deciso (sotto forma di "Oh, ho trovato un posto wow , che ne dici di..." ) questo chiamiamolo hotel , che poi in realtà è un ex monastero del '700 o roba del genere. Ovviamente da questa esperienza in poi ho imparato ad essere maggiormente coinvolto nella scelta dei posti in cui soggiornare, e non limitarmi ad un "va bene tutto, fai te".

Ricordo vagamente di essere stato avvertito, prima della prenotazione, con un :
- Amore allora è un posto incredibile, era una specie di convento ora diventato hotel, immerso nel verde , elegante , c'è una pace , guarda le foto...

Diedi una veloce occhiata alle foto , dissi subito "ok".
ah, non pensiate si trattasse di una vacanza in montagna, eravamo in una delle isole spagnole , scelta per il bel mare che ha , solo che non ci andava di stare per forza nella ressa. A quanto era scritto questo posto era un po' isolato, ma tranquillo. In fondo avevamo a disposizione la macchina, potevamo andare a mare quando volevamo ed il resto del tempo starcene in relax in camera.

Naturalmente leggemmo anche con attenzione i commenti sul sito di prenotazione , anche se molti non erano in italiano , ma da quello che si poteva capire il posto prometteva bene.

Vabbè comunque arriviamo in quest'isola, mettiamo il navigatore ed arriviamo ai piedi di una specie di monte. Inizia una stradina in salita , fatta tutta di curve. E curve di quelle massicce.
E vabbè , hai voluto la bicicletta, mo' pedala.
Sta salita non finiva mai. Non ricordo se erano 5 o 15 chilometri (molte cose la mia mente le ha rimosse) e tutti col brivido di fare un incidente, che la visuale era limitatissima. Inoltre era praticamente notte, man mano che aumentava l'altitudine si infittiva una specie di nebbia , insomma sembravamo la classica carrozza che si sta avvicinando al castello di Dracula. Ovviamente era tutto deserto e l'illuminazione pubblica mancava.

- "guarda che vista da qui! Guarda quella valle!"
- " non farmi guardar troppo, meglio che penso alla strada o la vedremo da troppo vicino..."

Alla fine riusciamo ad arrivare a sto santuario , monastero o quello che era.
Mi sentivo come Pegasus quando finalmente supera anche la casa dei Pesci.

Parcheggiamo sotto a sto maniero , in vetta al monte, proviamo ad affacciarci e ci rendiamo conto di stare dentro ad una nuvola (non sto scherzando, eravamo più in alto di alcune, ma sicuramente dentro una.)
Alzando gli occhi il cielo era pieno di stelle come mai ne avevo visto, un tappeto pazzesco.
Rincuorati da sta cosa, proviamo a bussare al portone, in attesa di qualcuno che apra.
Mi sarei aspettato Igor , invece è una signora spagnola sui cinquanta , che ci fa' accomodare e indica la stanza. Ovviamente dopo aver sbrigato le formalità con i documenti ecc.
Da notare che era una di quelle prenotazioni che paghi prima tutto , non rimborsabili. Un po' come quando compri il melone e non sai come è fino a che non lo apri.

Percorriamo cercando di fare meno rumore possibile il corridoio , che sembra avere una acustica pari alla cima del Monte Bianco, e finalmente arriviamo in camera.
E qui iniziano le dolentissime note.
Partiamo dall'igiene: Le lenzuola non è che sembrassero fresche di lavanderia, diciamo così, sopra c'erano pure alcune macchie che non erano andate via , inoltre si segnala la presenza di capelli.
Horatio Nelson di csi si sarebbe sbizarrito, il mio Cagnaccio invece era già partito verso la signora di prima per esporre le sue lamentele . Mi piace sto fatto che fa' il lavoro sporco, e poi è lei quella che parla bene spagnolo. Sa pure come si dice "cozze" , è qualcosa tipo "Mecojoni".
MEJILLÓN , ecco.

Comunque torna dopo un po' , dice che sta tizia era poco collaborativa, che non c'era possibilità di cambiar stanza (figuriamoci , questi non cambiavano manco le lenzuola) insomma per stanotte ciccia, poi domani mattina vai di reclamone alla responsabile.
Vabbè apriamo la finestra, che poi era una porta finestra, eravamo tipo a piano terra, e c'è un grandissimo terrazzo con un belvedere davvero incantevole. Vabbè, stanotte magari ci piazziamo anche fuori, con sta meraviglia, porta aperta... ehm... ma il terrazzone era comunicante per tutte le stanze del piano.
Che vuoi lascià aperto , che ti trovi Zorro che entra improvvisamente?
Ed il problema non era solo che poteva entrar lui, ma anche e soprattutto gli insetti, che lei ne ha il terrore.
Figuratevi che , mentre stava facendo la doccia, entra una innocente farfallina in bagno e lei , presa dal panico, le punta contro il coso della doccia, bagnando la lampadina sopra al lavandino, dove essa si era posata.
Abbiamo rischiato di fare la frittata di Gegge , meno male che l'ho fermata in tempo.
Quando vede gli insetti non capisce più nulla, ed io mi sento un eroe ogni volta che la libero di tali minacce.
Tutto questo per aggiungervi che non c'era l'aria condizionata , faceva un caldo tremendo e toccava dormire con la finestra aperta, almeno quella del bagno.
A terra una piccola truppa di formiche si aggirava in cerca di chissà cosa, mentre la scoperta che il frigobar non era previsto in camera fu' la goccia che fece traboccare il vaso.

Insomma, io non so' se avete letto o visto Shining , però ci sentivamo un po' come il protagonista.
Il male , la rabbia, si stava sviluppando dentro di noi. Vabè scendiamo, andiamo a fare due passi.
Ma il centro più vicino era ad almeno 15 chilometri , senza contare tutte quelle curve.

Quella notte non dormimmo molto, ma non in senso piacevole.
Riuscii comunque ad addormentarmi , verso l'alba, e quando riaprii gli occhi lei non c'era più , accanto a me.
Uscii fuori alla terrazza, il sole era ormai sorto e nella zona qualche piccolo gruppo di turisti era in gita per vedere il posto, che di per se - ripeto - non era male.
Il problema era sto cacchio di Villa Merda.
Dopo un po' , temendo che il Cagnaccio avrebbe potuto compiere qualche gesto inconsulto, mi vesto ad esco dalla stanza, assolatissima. La incrocio sul corridoio, che dice "entra , ti devo parlare."
Ok, entriamo. Le guardo le mani, sperando di non trovarci tracce di sangue.
Nulla, per fortuna, deve essersi trattenuta.

A quanto pare qui il personale era diciamo poco professionale, sostenevano che la lavanderia funzionava così così , che c'era scritto su internet che non c'era il frigobar e l'aria condizionata (cosa ovviamente non vera) e , fondamentalmente, che ormai avevamo pagato. E non si tornava indietro.

Lo shining stava per aumentare, quella che doveva essere una bella vacanza rilassante si stava per trasformare in un incubo. Ormai discutevamo anche tra noi , era solo questione di tempo prima che , l'indomani, i primi turisti che fossero arrivati sul posto avrebbero fatto la macabra scoperta di una locandiera impiccata con  delle lenzuola sporche e di tracce di lotta e misteriosa sparizione di tutti gli ospiti.
Secondo me pure i monaci del 700 erano impazziti , a causa dell'influenza negativa, e si erano uccisi l'uno con l'altro, ed ora il posto era maledetto.

Intendiamoci, siamo tipi alla buona e non è che pretendiamo chissà cosa da un albergo, basta che non si muoia di caldo e che il posto sia pulito. Una settimana lì proprio non era cosa.

Scendiamo in paese,lontani dall'influenza negativa di V.M. , e ricominciamo a sorridere.
Tutti a mare, arriviamo in un vicino paesino colonizzato da turisti tedeschi. Le spiaggie in zona erano uno spettacolo ed il paese era piuttosto vivo ad animato.
Propongo , un po' scherzosamente un po' no, di vedere quanto costava un alberghetto a trecento metri dal mare, in pieno paese. Non ci crederete, ma il prezzo era bassissimo. Molto meno di V.M.
Ci guardiamo negli occhi un secondo , facciamo due conti , la cosa è fattibile, andiamo con la prenotazione.
Non eravamo più schiavi di quel posto infame.

Io volevo ridare subito le chiavi indietro, una volta riprese le nostre cose, ma lei mi fa' giustamente notare che se facevamo così quegli infami avrebbero affittato la stanza ad altri.
Eh no, non potevamo fare questo all'umanità. Uscimmo con le borse in mano, salutando dicendo qualcosa del tipo "Ci vediamo domani!" e lasciando due tre cosette in stanza, che poi avremmo ripreso l'ultimo giorno.

Scendemmo lentamente i chilometri che ci allontanavano da quella residenza maligna, voltandoci indietro per ammirare quel mostro che aveva rischiato di intossicarci le vacanze.
Sembrava quasi guardarci a sua volta, di un sorriso arcigno.

venerdì 3 agosto 2012

Coppia al volante, lite costante

C'è qualcosa che fa' litigare le coppie più di uno sguardo inopportuno ad una avvenente fanciulla vestita in modo sexy , più di una improvvisa cena organizzata a tradimento stile trappolone dai suoceri , più del mercoledì di coppa quando al cinema danno l'ultima commedia romantica , più del tour de force per il primo giorno dei saldi : Il fatto di fare un tragitto in macchina insieme. Non importa chi dei due sia al volante , l'altro avrà sempre qualcosa da ridire sullo stile di guida, sui sorpassi precedenze parcheggi ecc ecc ecc

Quando guida l'uomo la donna in genere si sbizzarrisce in consigli ed indicazioni stradali - rigorosamente non richiesti - che ovviamente contrastano con le decisioni e l'istinto del partner ( vi siete mai chiesti perchè la voce del Tom Tom - che tra l'altro non è che consiglia, che dica "potresti andare lì se ti va" , no una un insopportabile tono imperativo - è femminile?) ed è tutto un "non ti sembra di andare troppo veloce \ piano ?" "ma non dovevi girare a destra?" , insomma l'uomo dopo i primi 5 km si è già pentito di non essere un sostenitore die mezzi pubblici.

Quando invece è la donna a guidare all'uomo viene la sindrome dell'istruttore di scuola guida : E' tutto un "metti la freccia" , "tieniti più a destra" , "attenta a quella vecchina" . Insomma, la donna si esaurisce e sotto pressione si irrigidisce con una posizione tutta sul modello di un manichino del crash-test , e capite quanto la cosa desti preoccupazione nella persona che ha accanto, che per reazione aumenta la frequenza delle prescizioni .

L'errore più grande che si puo' fare con una donna che sta guidando è fare un discorso importante sulla vostra relazione. Eh si, perchè quando arriverà il momento in cui lei alzerà la voce per far valere le sue ragioni non potrai fare altro che iniziare a sudar freddo, che già non riesci ad interrompere il suo monologo in condizioni normali di sicurezza, figuriamoci mentre si va ad almeno 80 all'ora ed hai accanto questo essere ringhiso e sbraitoso , con la schiuma alla bocca , che ti fa' presente i tuoi errori veri o presunti, che tanto non è saggio in questo momento contraddirla . Tieni duro fino a quando non si raggiunge il culmine e lei inizia a contare sulle dita della mano le tue malefatte, mani che dovrebbero essere attaccate al volante.
E tu non puoi far altro che d'istinto cercare il classico santino di Padre Pio (ricordate prima c'erano gli adesivi del Volto Santo? Ora nessuno più li mette, forse è per non "sporcare" il vetro? Che tristezza!) chiedendogli di calmarla , e l'unico modo che hai per placarla è ammettere le tue colpe , in quel momento confesseresti persino l'assassinio di Kennedy . Lei pian piano si calma , tu inizi lentamente a mollare la presa dalla maniglia sopra il finestrino , ringrazi il santo a cui ti sei affidato e ti prometti di non affrontare più discorsi del genere in tali situazioni.

Capitolo autoradio: Il maschio tendenzialmente risveglia il suo lato-dj e col dito sul tasto che cambia la frequenza , spinge ogni minuto , anche per le canzoni che gli piacciono. La donna invece vorrebbe ascoltare un bel programmino , o al massimo mettere un cd.In ogni caso, alla fine uno dei due prende e spegne , e si approfitta per iniziare una discussione con le modalità di svolgimento indicate sopra.

Il fatto è che , si sa' , la macchina è una delle principali fonti di stress . Il traffico , il comportamento scorretto degli utenti della strada, il caldo, i lavavetri insistenti , il ritardo e la difficoltà di trovare parcheggio , insomma basta solo scegliere un motivo.

Voi vi ritrovate nella descrizione di cui sopra?
O siete calmi e rilassati alla guida, nonostante i consigli del partner?
E , se avete risposto di si all'ultima domanda, mi direste anche il nome del vostro maestro di yoga?

mercoledì 1 agosto 2012

I love Matera

Cristo si fermò ad Eboli, io invece ho continuato per qualche altro chilometro e sono arrivato a Matera.
Quella che doveva essere una semplice tappa per riposarsi e "spezzare" un lungo viaggio si è trasformata nella scoperta di un posto incantevole, tra bellezze naturali e costruzioni di grande interesse storico.
Non mi ero nemmeno particolarmente interessato a cosa fare o vedere, mi aspettavo il solito paesino - magari un po' più grande della norma - qualche chiesa e piazza. E poi c'erano sti famosi Sassi , boh pensavo fossero tipo delle pietre tipiche o roba del genere.
Dio, che ignorante.

Matera è semplicemente stupenda.
Ed affascinante.
E romantica la sera, appena dopo il tramonto.

E la prima cosa che pensi non appena l'hai visitata un po' è qualcosa tipo "Ma non è possibile che la gente non sappia che cosa c'è qui!" ( cioè intendo dire che non tutti sono a conoscenza di quanto sia bella)
Cammini un po' , per le stradine del centro e dai vari belvedere vedi la zona vecchia da diverse angolazioni.
Ci sono le costruzioni tipiche , i Sassi , appunto. Per apprezzarne il valore storico è necessario conoscere almeno un minimo la loro storia. Nelle case poi vivevano , fino a più della metà del secolo scorso, delle famiglie in condizioni di povertà e spesso anche in convivenza forzata con gli animali.
L'allora presidente De Gasperi , informato di tali condizioni critiche , venne di persona a visitare la città per controllare la situazione e diede in seguito il via ai lavori per creare abitazioni più salubri (considerate che alcune non avevano nemmeno le finestre)

Ma terminiamo la breve ( e arronzata) lezione di storia e torniamo ad oggi.
Forse non tutti lo sanno , ma dopo un paio di millenni sempre Cristo ha deciso di proseguire da dove si era fermato, arrivando finalmente anche qui. Anche se interpretato da Jim Caviezel , nel film The Passion.
Infatti in parte il film è stato girato in questi luoghi, cosa che ha fatto aumentare in maniera considerevole il turismo, soprattutto nel periodo immediatamente successivo alla uscita del film.


Scusate, non vi ho ancora messo nessuna foto.Iniziamo dalla veduta da uno dei tanti belvedere, al tramonto:

Ma la città non trae solo la sua bellezza dall'opera dell'uomo, anzi , guardate un po' qui che spettacolo :



(Scusate la foto è rovesciata, vabbe' girate il collo , che un po' di ginnastica fa' bene )



Noooooooo Moccia è arrivato anche qui !!!
Mmm giuro che la foto era stata fatta dritta. Vabbè.

Quella nell'ultima foto è una casa-grotta , all'interno è possibile trovare gli oggetti originali che componevano l'arredamento dell'abitazione in cui viveva una famiglia italiana numerosissima . E' possibile visitarla ad un prezzo modico , c'è una voce giudata che illustra i vari oggetti e l'uso. C'è pure il sito http://www.casagrotta.it/   ed il personale è gentilissimo.

Devo dire che un po' tutti gli abitanti del posto son stati cortesi e disponibili, figuratevi che la mia lei aveva ancora i postumi della distorsione e Matera è fatta di scale , un po' tutti si offrivano di dare passaggi.
Potrei dire che Matera è caratteristica , un po' come lo è Venezia.
Se avete un fine settimana libero e state programmando una gita ma non sapete ancora dove , non pensate soltanto alle classiche capitali europee: Due-Tre giorni qui secondo me , con la pace di questi luoghi , vi incanteranno.


Quelle in lontananza sono le grotte dove vivevano gli eremiti , la foto ovviamente non rende quello che si vede dal vivo.




Volevo piazzarci anche una battuta in questo post, del tipo "ho giocato alla morra cinese con queste case, è facile vincere basta mettere sempre "carta" , ma era troppo squallida ;p