lunedì 11 giugno 2012

Revival - Il Cacchicidio

Ed ecco la rubrica - ormai fissa - che aspettate con ansia e curiosità sulle pagine di questo blog:
 Il post settimanale sulla merda!

Oggi vi propongo un revival di un pezzo denso di impegno sociale scritto qualche mese fa, sull'onda dell'amarezza per un avvenimento che mi accadde in prima persona.
Sono certo che la vostra sensibilità vi permetterà di cogliere la rilevanza sociale del problema , oltre che le implicazioni etiche e morali di un gesto al quale non si tende ad attribuire la giusta gravità.




Ogni giorno - nell' indifferenza generale della società civile, dei governi e degli organi di informazione - decine di migliaia di cacche vengono pestate.
Persino la Chiesa Cattolica , che dovrebbe essere sensibile ai problemi di qualunque tipo di creatura, ha deciso di ignorare la questione.Tuttociò da quando papa PioPio decise di imporre il silenzio dottrinale e spirituale sulla questione, dopo una passeggiata nei giardini di Castel Gandolfo.

Ogni giorno , delle cacche che chiederebbero solo di poter vivere tranquille la loro breve esistenza, prima di pietrificarsi al sole e dissolversi come cenere nel vento, finiscono spiaccicate sotto suole o tacchi distratti.

Pensate che in alcune culture si ritiene persino che tale evento "porti fortuna" , ennesimo esempio di come ignoranza e superstizione producano vittime innocenti , ancora oggi nel 2012.
E la cosa bella è che la persona che commette il cacchicidio , istintivamente, se la prende con la povera cacca, come se fosse una colpa essere stati creati in quel luogo.
Del resto è praticamente impossibile rinvenire in nessun codice penale di nessun paese una disposizione che preveda la fattispecie del cacchicidio come reato.

Non basta il fatto di essere evitate da chiunque le veda, come un vecchio amico che non vuoi incontrare e cambi marciapiede, non bastano le discriminazioni "Stai attento, lì ce una cacca!"
"L'ho vista, che schifo", tremenda è la trista sorte che spetta a tali creature , ad opera di carnefici che , tutti presi dagli impegni e dalla velocità della vita quotidiana , commettono con leggerezza tali crimini. Per poi , magari, accorgersene e vergognarsene soltanto quando, una volta in un ambiente chiuso, qualcuno esclama con disprezzo "Ma chi ha pestato una merda?"
Quello è l'odore del senso di colpa. Altrochè.



Chiudiamo con una considerazione. Molti si lamentano dei prodotti dei piccioni , che la forza di gravità indirizza su giacche e camicie scure, ma provate a pensare anche solo per un secondo se esistesse davvero la mitica figura del Pegaso volante

3 commenti:

Blackswan ha detto...

e così anche questa settimana ci siamo tolti il pensiero :P

gegge ha detto...

In queste cose è importante la regolarità.

Davide CervelloBacato ha detto...

La tua ultima considerazione mi ha aperto gli occhi... Se esistesse pegaso saremmo veramente nella merd..